

Bambola di cera (di Elisabetta Carollo).
(femminicidio) (Foto di Alex Comaschi messa gentilmente a disposizione da Francesco Marinaro)
La terra diviene fango
fra lacrime incessanti,
e negli occhi vitrei
di una bambola di cera
si riflette l’orrore
di quel demone interiore.
L’ira cieca della bestia si consuma,
e sotto il peso della stessa
l’esile corpo giace inerme.
Un dolore muto lo percuote .
In attesa della fine
l’anima è dilaniata
e il corpo è lapidato
la bocca si apre in grida disperate
ma sempre soffocate .
Resta immobile nella trina ormai macchiata
con la cera deturpata .
All’ombra della bestia
il suo sguardo incrocia
e in esso la paura scorge.
L’alba il bruto coglie
e la cera scioglie.
Occhi limpidi la avvolgono
e amore infondono
è un abbraccio che lenisce
chi di cuore perisce.
Ora alzati e respira
non sei più
una bambola di cera.